Vita

Vida

Vida è nata nel marzo 1941 da Virginia, la matriarca della cosiddetta famiglia VA. La mandria fu avvistata e fotografata per la prima volta nel dicembre 1973 da Cynthia Moss, una pioniera ricercatrice di elefanti che lavorava insieme all'Amboseli Trust For Elephants. La famiglia VA è sempre stata la preferita di tutti i ricercatori che hanno lavorato al progetto. Fin dall'inizio è stata una famiglia numerosa e potente con femmine forti, tanto che era impossibile non rimanerne adeguatamente impressionati. Al momento del loro primo incontro con la famiglia di elefanti nel 1973, la dimensione media della famiglia era di 7 persone, quindi i VA con 18 membri erano eccezionalmente grandi.

Vida allora era già madre di un ragazzino di nome Vladimir. Ben presto Cynthia scoprì che non era solo la dimensione della famiglia a essere diversa dagli altri gruppi: erano vagabondi, molto diversi da alcuni degli altri elefanti, che erano molto più residenti. I loro viaggi avrebbero potuto portarli in buone zone di alimentazione, ma portarono anche guai, e alla fine del 1976 due delle femmine più anziane furono trafitte e morirono, lasciando dietro di sé i giovani vitelli. Vida e il suo bambino erano al sicuro e presto, in risposta alle abbondanti piogge e a un periodo di relativa pace, seguì un baby boom, inclusi il secondo e il terzo figlio di Vida: Virgil e Vodka. Nel 1984, proprio mentre il suo primogenito Vladimir stava diventando indipendente come fanno i giovani maschi di elefante, Amboseli ha vissuto una grave siccità, che ha avuto un enorme impatto sulla popolazione. Molti dei vitelli morirono, inclusa la famiglia VA: Vida e la sua prole sopravvissero di nuovo.

Subito dopo la morte naturale della madre e matriarca Virginia di Vida a 60 anni, Vida ha assunto la guida della famiglia VA. All'inizio non era così sicura del roaming, ma ben presto le cose sono cambiate e grazie al collare di alcuni membri della famiglia i ricercatori sono stati in grado di vedere i movimenti della famiglia. Questo è stato cruciale a metà degli anni '90 in quanto è stato un altro periodo difficile in termini di conflitto uomo-fauna selvatica, bracconaggio e purtroppo caccia sportiva attraverso il confine in Tanzania; molti elefanti furono uccisi. I ricercatori, quindi, erano ansiosi di capire quali aree utilizzassero gli elefanti lontane dalla relativa protezione del Parco Amboseli. La tecnologia di tracciamento non era eccezionale all'epoca, ma il team è stato comunque in grado di scoprire il raggio di roaming di VA di oltre 2.000 km2 (quasi 800 mi2), un'area sei volte più grande del Parco Nazionale.

La gamma dei viaggi ha portato molte tragedie alla famiglia negli anni 2000. Trentuno membri della famiglia sono morti tra il 2000 e il 2009; alcuni a causa di siccità o malattie, ma altri a causa di infilzazioni e avvelenamenti, seguiti da un'ancor più tragica siccità estrema del 2009, che ha spazzato via metà della popolazione di elefanti di Amboseli. Vida è purtroppo morta allora, ma la sua famiglia è riuscita a ricostruire la sua struttura e grazie a una migliore tecnologia e a un sistema di tracciamento il team di ricercatori è in grado di proteggerli meglio.

Testo e foto di Vicki Fishlock e Cynthia Moss, Amboseli Trust For Elephants