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Quanza
Quanza è uno dei sette elefanti orfani salvati dallo Sheldrick Wildlife Trust (SWT) i cui nomi adornano le nostre bottiglie in miniatura di Elephant Strength Gin (e di cui siamo orgogliosi genitori adottivi). Abbiamo scelto questi sette splendidi elefanti perché hanno dimostrato una forza e una tenacia incredibili, superando terribili angosce, traumi incredibili, ferite e perdite della loro famiglia.
Lo schianto di un fucile pesante, progettato appositamente per uccidere gli elefanti, è inconfondibile. È un po' come un boom sonico, uno schianto seguito da un rombo sonoro, non dissimile da un tuono. Lo hanno sentito il 28 ottobre 2012 i ranger della Big Life Foundation, che presidiano un punto di osservazione al confine con la Tanzania. Tre spari in rapida successione.
A mezzogiorno arrivò la notizia sconvolgente: tre elefanti morti erano stati trovati, i loro musi tagliati via, il loro avorio sparito.
Gli elefanti morti sono stati identificati come Qumquat, nata nel 1968, una delle matriarche più famose e più antiche di Amboseli, oggetto di lunghe ricerche e osservazioni, e le sue due figlie, Qantina e Quaye. Solo 24 ore prima che venissero uccisi, Nick Brandt di Big Life ha scattato la foto sopra di loro tre, vivi nel loro ultimo pomeriggio insieme (vedi sotto).
Quando i ranger hanno trovato le carcasse, c'era anche il vitello più giovane di Qumquat, Quanza, di soli dieci mesi, che vegliava sulla carcassa di sua madre. Il vitello, traumatizzato per aver visto sua madre fucilata e macellata, aveva vegliato tutta la notte da solo. È stato catturato e prelevato dalla squadra di soccorso dello Sheldrick Wildlife Trust e portato in aereo all'orfanotrofio di Sheldrick vicino a Nairobi. Le ci sono voluti alcuni giorni per capire che non tutti gli esseri umani sono malvagi, e in questo è stata aiutata dagli altri 25 orfani di elefanti della Nursery che hanno subito la stessa perdita, ora fortunati ad essere tra quei pochi che sono stati salvati e che hanno trovato una famiglia alternativa e dato una seconda possibilità di vita.
Con l'aiuto della rete di informatori di Big Life, il team è riuscito a localizzare uno dei principali bracconieri e il giorno seguente le squadre di Big Life, in collaborazione con il Kenya Wildlife Service, lo hanno arrestato. Questo è un buon esempio di ciò che può accadere quando tutti si uniscono, in questo caso, Big Life Foundation, Kenya Wildlife Service, Amboseli Trust for Elephants e Sheldrick Wildlife Trust.
Testo: New York Times e Sheldrick Wildlife Trust
Credito fotografico: Nick Brandt
Guarda qui il video del salvataggio