Qadija

Qadija

Nato nel 1998 da Qoral, Qadija era un membro della cosiddetta famiglia QB. La famiglia fu avvistata e fotografata per la prima volta nel 1976 da Cynthia Moss, una pioniera ricercatrice di elefanti che lavorava insieme all'Amboseli Trust For Elephants.

Quadija è arrivata con un baby boom di nuovi vitelli in famiglia, rendendo le vitelle più anziane molto impegnate a essere "tutte madri". Una allmother è un individuo che si prende cura di un bambino che non è suo. In altre parole, è una sorta di baby-sitter. Le femmine di elefante immature sono fortemente attratte dai giovani vitelli, in particolare i neonati. Vegliano su di loro, li seguono in giro, li salvano se si mettono nei guai, e in genere si preoccupano per loro e danno loro molta attenzione. Questo comportamento è vantaggioso per tutti gli interessati: il vitello è ben curato, la madre ha la possibilità di nutrirsi e riposare, che è proprio ciò di cui ha bisogno una femmina che allatta, e la babysitter impara a fare da madre lei stessa, che sarà una conoscenza molto utile in seguito quando avrà il suo vitello.

Le cose andavano bene per Quadija e la sua premurosa famiglia fino al 2009, quando la peggiore siccità a memoria d'uomo colpì Amboseli. Entro la fine di quell'anno l'83% degli gnu, il 71% delle zebre e il 61% dei bufali erano morti. Quasi 400 elefanti sono morti sia per la siccità che per l'aumento del bracconaggio. Il problema era che non c'era quasi più vegetazione da mangiare. Amboseli ha sempre avuto acqua dolce grazie ai fiumi sotterranei provenienti dal Kilimangiaro. Questi fiumi creano paludi permanenti nel Parco. Quindi gli animali non morivano di sete ma piuttosto di fame. Inoltre, nel caso degli elefanti, mentre si indeboliscono, sembrano soccombere anche alle malattie. La famiglia QB ha subito alcune perdite, soprattutto tra gli anziani, ma Quadija è sopravvissuta e ora è lei stessa una grande madre.

Credito fotografico e testo: Cynthia Moss, Amboseli Trust For Elephants, Kenya Wildlife Service