Pedro

Pedro

Si stima che sia nato nel 1975 da Penelope, la matriarca della famiglia, Pedro era un membro della cosiddetta famiglia PA. La famiglia è stata avvistata e fotografata per la prima volta nel 1973 da Cynthia Moss, una pioniera ricercatrice di elefanti che lavorava insieme all'Amboseli Trust For Elephants. Fino al 1982 i Ps, come venivano chiamati allora, costituivano la famiglia più numerosa della popolazione di Amboseli (Kenya). Hanno resistito molto bene alla grave siccità del 1976, incluso il piccolo Pedro. Alla fine del 1976, quando Cynthia conosceva abbastanza bene la famiglia, era composta da 22 membri.

Come tutti i maschi, Pedro è cresciuto nella famiglia materna fino alla pubertà a 12-15 anni, poi le mucche iniziano a cacciare i giovani maschi fuori dall'unità. I giovani maschi si assoceranno maggiormente ad altri tori e si avventureranno con loro. Esiste una rigida gerarchia di dominanza tra i tori in una data area, che viene acquisita e mantenuta dall'età, dalla forza e dalla presenza di "musth", un periodo di accoppiamento altamente ormonale.

Nonostante le supposizioni iniziali dei ricercatori, i tori hanno in realtà un'organizzazione sociale complessa. Si associano casualmente a gruppi vacca-vitello e si sposteranno tra i gruppi alla ricerca di femmine in estro. Una volta che un toro ha trovato una femmina, ne "esamina" l'urina oi genitali, usando la punta del tronco per portare l'odore alla ghiandola specializzata (l'organo di Jaboson) nel palato. Questo test gli fornisce informazioni sullo stato ormonale della mucca. Il corteggiamento dura fino a pochi giorni, con il toro che occasionalmente si accoppia con la femmina e la protegge dall'adescamento di altri tori. I vecchi tori diventano relativamente più solitari, ma si associano ancora ad altri tori - e questo sarà presto il destino di Pedro! È un grande toro impressionante, che genera con successo vitelli.

Pedro è un toro molto importante che si accoppia con le femmine e trasmette i buoni geni di sua madre Penelope.

Credito fotografico e testo: Cynthia Moss, Amboseli Trust For Elephants