Kalume

Kalume

Kalume è nato nel 1965 ed è diventato uno dei tori più conosciuti e studiati dall'Amboseli Elephant Research Project (Kenya). Un paio di grandi tacche sul suo robusto orecchio sinistro sono segni facili per la sua identificazione, ma non è quello che ha attirato l'attenzione di tutti quando hanno incontrato un toro della bellezza di Kalume. Le sue zanne erano una cosa da adorare, erano incredibili, grandi e ben proporzionate.

Durante il suo periodo musth (un periodo di intensa attività sessuale e ormonale), andava in giro con una bella spavalderia, proprio come fanno tutti i tori musth, ma dotato di bellissime zanne bianche e scintillanti, Kalume batteva tutti gli altri maschi. Era anche un toro molto calmo e non aggressivo anche quando era in musth, il che spesso accade. Il gruppo di ricerca non ha mai dovuto stare all'erta quando era vicino a lui.

Nonostante la loro bellezza, anche le lunghe e impressionanti zanne di Kalume si rivelarono uno svantaggio per lui: era un bersaglio ambulante di bracconieri e cacciatori, ma alla fine non fu quello il motivo della sua morte. Il team dell'Amboseli Trust of Elephants (ATE) aveva notato che la salute di Kalume non era in buone condizioni verso la fine del 2008. La sua camminata non era regolare, come se avesse dolori alle articolazioni. Si sospettava che potesse soffrire di "malattia della torsione", che è una malattia che colpisce gli elefanti dopo che si sono nutriti di determinate piante e le foglie hanno effetti collaterali sulle articolazioni, facendoli camminare in modo contorto. Normalmente gli elefanti che ne hanno sofferto guariscono sempre dopo due settimane, ma Kalume ha impiegato molto più tempo per riprendersi.

ATE ha dovuto presumere il peggio poiché le condizioni di Kalume peggioravano di giorno in giorno e i suoi piedi cominciavano a gonfiarsi; sviluppare alcune crepe nella pelle, rendendolo immobile. Man mano che le condizioni di Kalume peggioravano, non era in grado di camminare molto, e così divenne sempre più magro. Alla fine, potrebbe essere morto di malnutrizione.

Credito fotografico e testo: Amboseli Trust for Elephants